C'era una volta...

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C'era una volta...

Tiene banco in queste settimane di primavera, a Roma in Italia e nel Mondo del dio pallone, la questione Totti. Smettere o continuare a giocare? Questo è il dilemma, in soldoni. Una questione non molto semplice da gestire conoscendo il personaggio Francesco, testardissimo e forse troppo sicuro di se, e l’organizzazione della comunicazione (a dir la verità anche di tanti altri ambiti e settori) scadente e amatoriale dell’ AS Roma. Su quest’ultima ci sarebbe da scriverci un libro ma cerco di limitarmi a dire che una società seria i problemi li risolve e non se li va a creare a casa propria.

Entrare in un vespaio del genere, sarebbe da masochisti, special modo se la squadra che si tifa è proprio la Magggica Roma, ma mi sembrava giusto dire la mia in relazione a Totti e a come l’ho vissuto io in questi miei (quasi) 28 anni da tifoso Roma.

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Svezia & Danimarca

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Svezia & Danimarca

Stasera a Stoccolma e Martedì a Copenhagen, si giocheranno due partite che per molte persone, sono più che semplici partite di calcio. A dirla tutta, si parlava di guerre tanto tempo fa da quelle parti, nello stretto di Oresund, che prima divideva, ed ora collega, Copenhagen a Malmo. La Danimarca alla Svezia. Al momento del sorteggio per questi playoff per l'Europeo di Francia, nei due paesi si sono vissuti momenti simili a quelli per un sorteggio di FA Cup per Hooligans Inglesi che vogliono fare a botte con quelli rivali. Non si aspettava altro che le palline combaciassero e dicessero, Svezia contro Danimarca. 180 minuti. Fuori o Dentro. 

 

Non è cosa celebre e popolare l’odio che divide queste due nazioni e popoli. Anche la stessa parola odio non è perfettamente corretta e adatta a questa situazione. 
L’odio in Scandinavia è più uno scherzo, uno scherno all’altra persona, all’altra lingua, all’altra Corona. Un motivo per berci sopra, e prendere in giro chi viene da l’altra parrocchia. Un motivo per comprare il biglietto per lo stadio, appendere fuori la bandiera, o accendere la tv per cantare l’inno e poi magari addormentarsi. E’ sport.

Si è sport, è la gioia di vedere la propria squadra prevalere sull’altra per il solo e unico bene della Nazione stessa. Per sentire i tuoi fratelli di sangue abbracciarti e offrirti un’altra birra. Per gioire ed esultare insieme e per prendere per i fondelli il nemico. Che poi diventa amico un secondo dopo.

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Shamrocks, Guinness e Johnny Giles.

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Shamrocks, Guinness e Johnny Giles.

Dublino, Nord di Dublino. Phibsborough per la precisione, Dalymount Park. Ore 21,15 di un venerdì in una non calda e ventosa serata di fine Agosto. Nel campo i padroni di casa dei Bohemians, e la capolista, Dundalk. 2 a 1 dei Bohs a 20 minuti dalla fine. Ultima azione: l’ala dei “Lilywhites” va via sulla fascia, scarica dietro per la mezzapunta, Fitzgerald. Passo cadenzato, colpisce la palla col piattone destro, prima di cadere con la faccia a terra. La boccia passa tra i centrali, sotto la pancia del non impeccabile portiere dei Bohs, e, millimetricamente, in mezzo alle gambe del terzino sinistro posizionato accanto al palo. 2 a 2.

In pochi secondi, ecco rappresentato, il calcio Irlandese. Un misto tra Fantozzi e Alvaro Vitali. Un minestrone, quasi una minestraccia. Piena di sforzi, di sangue, di sudore, di piedi ruvidi, gomitate e litri di Guinness. Tutto rigorosamente ambientato in un prato verde.
Il verde più bello e acceso che potreste immaginare.

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Si RipArte

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Si RipArte

Ebbene si, a discapito dei più scettici e dei più chiacchieroni, Taca La Bala torna più forte che mai. Stile vecchio e parole nuove. Dopo la sosta estiva fatta di Copa America, lamentele per l’Afa prima e le piogge amazzoniche adesso (oh! ma che volete ?), tormentoni di calcio mercato, sfondoni e ca**ate calcistiche a volontà, era ora di fare ordine in mezzo al campo e dire un po le cose come stanno sulla appena iniziata Serie A.

A dirla tutta, questo articolo esce con un ritardo ingiustificato e ingiustificabile. Doveva infatti essere pubblicato settimana scorsa con delle linee guida sul Campionato Italiano che verrà. Ma tutto sommato… che ce ne frega se la prima giornata è già storia? Che ce ne frega se il pluri titolato e lodato Allegri, ora, tutto d’un tratto, non ci capisce più una mazza, se la Roma ha 300 punte e due centrali, se la Viola fa scintille con il suo calcio champagne, se il Milan gioca il campionato delle chiacchiere e dei giornali, dimenticando quello vero, se l’Inter dopo il gol di Jo Jo ora vince tutto, anche il Mondiale per Club, e se il Napoli di Sarri è rimasto quello di Benitez. Eh? 

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Baracca e Burattini

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Baracca e Burattini

Ci siamo. Anzi, ci risiamo. Ogni anno, con l’arrivo dei primi caldi e sentori estivi, finisce la stagione calcistica e si iniziano a trarre i primi bilanci del caso. Si dicono tante cavolate e altrettante cose più o meno giuste. Date retta a uno che qualcosina ci capisce e un po di tempo ce l’ha perso. Se seguite alla lettera, tv e giornali, vi sembrerà di essere in Politica e di vedere come, in questi momenti, nessuno perde o ha fatto schifo. Ecco veramente come è andata la stagione calcistica, appena terminata. Oh!

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La Juve.

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La Juve.

E’ sempre bene, nella vita in generale, basarsi e fare affidamento su certezze, su fondamenta che non cambiano, non mutano e non cadono quasi mai, tranne cataclismi e terremoti last minute. Bene, la certezza con la quale inizio questo articolo è ferrea e ben impiantata su di me, e non penso (e spero) che muterà proprio mai: Io Odio la Juventus. 

I motivi sono vari e variegati tra di loro, ma il sentimento è ben chiaro dentro di me. Non sopporto la Juve, non la vedo proprio come cosa simpatica e mai ne sono rimasto felice delle vittorie e delle glorie. Lo ammetto, è un effetto causato in maggior parte dalla propensione a vincere di questa squadra, che non la vuole smettere, proprio per nulla, di monopolizzare il calcio italiano con trofei, vittorie e gloria. Inoltre, inutile ripetermi, mi reputo un Toscano verace. E in Toscana, o tifi la Juve o ne sei contro, con tutto te stesso. A prescindere da un eventuale passione per la Fiorentina (che assolutamente non ho), il toscano reputa lo juventino una persona sporca, un ladro, un poco di buono e un ‘Gobbo’. Il fatto che tifi Roma, conta il giusto sinceramente. Non ho vissuto gli anni 80 e non ho il diritto di protestare per il non gol (o gol? boh) di Turone o il rigore (o no? ari boh) di Gautieri. Posso (e rispettosamente, devo) riferirmi agli ultimi 15 anni, quelli che ho seguito con maggiore interesse e passione. E’ c’è poco da dire sinceramente.

Lo dico mordendomi il fegato e con il cuore in mano, la Juve adesso è quello che vorrei fosse la mia Roma. 

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