Pinilla

Non si offendino i tifosi delle squadre rimaste, ma la divisione in due fasce è frutto solo di una cattiva informazione che posso avere su questi teams, il che rende l’analisi più varia e meno dettagliata rispetto a quella portata per i cosiddetti top clubs.

Non per questo, quelle sotto citate sono fesserie e squadre da quartiere. Assolutamente! Tra queste formazioni si celano quelle che saranno le outsiders del prossimo campionato di Serie A e,altro punto che in molti dimenticano facilmente, queste società lavorano in condizioni tremendamente difficili considerando le disponibilità economica e il blasone delle squadre concorrenti. Creano gruppi di lavoro e scovano talenti e giocatori, con voglia di fare, inventiva e amore per lo sport. Cose che i grandi club stanno dimenticando.

Seppur sia squadra a me personalmente antipatica (non penso sia vergogna dirlo), vedo bene la Lazio quest’anno. L’organico con i vari Candreva, Biglia, Klose, Keita è di tutto rispetto, e i nuovi acquisti, De Vrij e Djordjevic su tutti (occhio pure a Braahfied...) hanno portato entusiasmo e talento alla squadra di Lotito. Ecco, se quest’estate avesse portato anche un nuovo Presidente e un nuovo DS (non so neanche se Tare abbia la qualifica professionale per esserlo) i tifosi della Curva Nord dell’Olimpico avrebbero gioito e non poco. Non voglio entrare in questo “vespaio” di polemiche e opinioni, ma l’impressione che ho è che la Lazio sia una società amministrata male e gestita peggio. L’ago della bilancia sarà Mister Pioli, che ogni estate viene proclamato come grande allenatore ma ancora non ha dimostrato quanto vale veramente. Me lo ricordo quando ero ragazzotto, e lui allenava il Grosseto in serie C, e chi ne parlava mi ha sempre detto di una bravissima persona. Brava persona, spesso significa bravo allenatore. Non sempre pero’.

Il Vecchio Cuore Granata ha invece ritrovato l’Europa e questa è una delle più belle notizie per il calcio italiano. Se lo meritano società, giocatori, allenatore e  tifosi. Questi ultimi sono una delle tifoserie più belle e fedeli di Italia, ne hanno viste veramente di tutti i colori (e purtroppo hanno visto diverse volte il nero) e sono sempre stati con la squadra a tifare allo Stadio. Stadio che era pieno in B ed e’ pieno in Europa League. La gente allo stadio ce la portano si Cairo, Cerci, Immobile e company, ma la mia personale impressione e’ che la gente ce la porta tanta mister Giampiero Ventura. Uno dei pochi maestri di calcio che ancora allena (quello che era, che e’ adesso e che sara’ il gioco di Conte, e’ partito e proseguito da Ventura), e pure bene, tenendosi al passo con le nuove migliorie tattiche, tecniche e comportamentali. E un gioco che, personalmente mi e’ sempre piaciuto e i risultati ultimamente danno ragione sia a lui che a Cairo, il quale lo prese in B quando il Toro aveva i lucciconi agli occhi.

Chi l’Europa l’ha annusata e poi se l’è vista scappare è il Parma. La squadra del presidente Ghirardi, dopo aver fatto un’annata degna del vecchio Parma delle 7 sorelle, è inciampata in intoppi fiscali e burocratici. A questi livelli, tali errori (grandi o piccoli, miliardi o noccioline) devono essere pagati, altrimenti non ci sono più regole e sanzioni. La squadra c’è, magari meno forte dell’anno scorso, ma anche qui il tesoro è in panchina. Tanto dipende ed è dipeso da Roby Donadoni, micidiale e brioso da calciatore, più razionale e metodico da allenatore. Quest’anno continuerà con l’idea tattica del falso nueve (Antonio Cassano), già sperimentata la stagione scorsa, e vero punto di svolta della stagione parmense.

Chi il falso nueve non c’è l’avra’ di certo, è il Verona. Palla a Lucone Toni e qualcosa viene fuori! Ale’! Non è proprio così, il Verona infatti (mio pensiero intimo), è una delle società più organizzate e intelligenti di Italia. Non sembra quasi una società italiana per certi versi, perché’ sia Mister, Presidente e DS sembrano orientati più a imitare modelli esteri che italiani (chiamali stolti…). E’ dalla conferma di queste tre figure che riparte l’Hellas, e ci sarà da divertirsi anche quest’anno. il Ds Sogliano ha fatto un ottimo lavoro (magari Saviola non l’avrei preso, ma sono pronto ad essere zittito) con i vari Marquez (uno dei migliori in assoluto al Mundial Braizileiro), Obbadi, Nico Lopez e Tachsi-driver. Forse mancherà’ un po di amalgama, ma mi fido di Mandorlini, altro bene prezioso in una società che sembra pensare davvero in grande.

La società più efficiente e organizzata di Italia, gioca a Udine però. E ogni anno non finisce mai di stupire i suoi tifosi e gli appassionati di calcio in generale. Sarei curioso di vedere dal vivo come funziona all’interno, la società del patron Pozzo (una delle tante ormai…). Riesce, con una facilità e una continuità impressionanti, a sfornare nuovi giocatori e potenziali fenomeni provenienti da ogni parte del mondo. La caratteristica magari che rende l’Udinese diversa dalle altre società in Italia, è che questi giocatori, seppur giovani, giocano senza problemi e dimostrano che possono fare grandi cose già da subito. Il paradosso, e questo è un grosso tarlo del calcio Italiano, è che una società come l’Udinese rappresenta l’eccezione e non la regola. In panca c’e’ Strama, allenatore che non amo ma che penso sia adatto ad una piazza del genere (penso sia stato addirittura consigliato dal leggendario Guidolin). La scommessa e’ Guilherme, io lo compro al Fantacalcio, e poi se ne riparla tra qualche mese, va bene?

Sotto la Lanterna che si vedrà quest’anno? Gasperini contro Mihajlovic, e Ferrero contro Preziosi. Saranno scintille e spettacolo, ne sono certo! Simpatizzo Genoa (mio padre, ai tempi di Skuravy, Signorini e Branco faceva la tratta Livorno-Genova con i treni, e si fermava spesso a Marassi, spesso mi ripete che e’ stato molto fortunato per questo) ma non sono fan di Preziosi. L’ho sempre visto come: amicone di Galliani, mercanti di soldi e giocatori, persona poco lucida in momenti cruciali (la valigetta Maldonado dice tutto) e attaccato a maglia e tifoseria più a parole che altro. Si, ha riportato il Grifone in serie A, ma se cambi ogni anno 40 giocatori, il Grifone ogni anno lotta per salvarsi (o giu’ di li’). Quest’anno la squadra c’e’, ma come sempre è tutta nuova e ci vorrà tempo (sempre se a Gennaio non viene rifatta da capo) per vedere qualcosa di serio e divertente. Non mi esalta neanche il Gasp, ma Genoa è casa sua, e sono sicuro che figurette non le farà, anche se i tempi di Milito e Thiago Motta sono lontani anni luce. 

Chi mi stuzzica invece è quel personaggio di Ferrero, che sembra non sia un milionario, ma ha coraggio, faccia tosta e entusiasmo a volontà. Bene vedere ogni tanto facce nuove nel calcio Italiano, e quella del Presidente della Doria mi sta decisamente simpatica. Vediamo adesso cosa farà, nel frattempo ha riconfermato il Mister (ottimo Mister) e quasi tutta la rosa dell’anno scorso, tranne il Mondiale Mustafi, migliorandola con Viviano, Bergessio e altri innesti di categoria. La mia sensazione è che farà bene, e potrà addirittura sfiorare l’Europa. Sono un grande fan di Manolo Gabbiadini, e gli auguro al più presto di raggiungere la maglia Azzurra e le vette del calcio Italiano. Questo ragazzo se lo meriterebbe più di tanti altri.

Il Boemo riparte dalla Sardegna e da Cagliari. Questa si che è una delle novità più intriganti del nuovo campionato! Tanto criticato come tanto amato da tifosi, dirigenti e opinionisti del bel paese, personalmente non mi fa ne innamorare e ne imbestialire. Su alcuni punti penso che abbia decisamente ragione (i tifosi sono il calcio, il calcio va cambiato, e il bel gioco alla fine paga sempre), su altri dubito e mi chiedo se abbia davvero il paraocchi o meno (esiste solo il 4-3-3, a Roma ha fatto bene, e la colpa è sempre degli altri). Rimanendo sul campo, quest’anno potrebbe essere l’anno del Cagliari, come potrebbe essere l’anno del ritorno in B. E’ Zemanlandia, prendere o lasciare. Il punto che mi fa pendere per un annata di successo della squadra Sarda, è rappresentato dalla nuova società (sembra una succursale dell’Inter) e dal fatto che il nuovo Presidente sia innamorato del gioco del Boemo. Quando Zeman è stato supportato, spesso ha fatto bene.

La Dea? La Dea ha una bella squadra quest’anno secondo me. un gruppo di calciatori che sono esperti della categoria e che già l’anno scorso avevano fatto molto bene. Molti di questi saranno alla loro ultima o penultima stagione a livelli alti magari (Denis, Biava, Bianchi, Cigarini), e la società di Percassi dovrà essere brava a rimpiazzarli pescando dal notevole settore giovanile che ha spesso fatto le fortune a Bergamo.

Mi intriga molto pure il Sassuolo, dello ‘Zemaniano’ Di Francesco. Sassuolo che non deve incappare nella tentazione del mercato pazzo, e cambiare stagione. Già l’anno scorso iniziò con una squadra e finì con un’altra (e andò bene), quest’anno non sembra aver cambiato molto e soprattutto è riuscito a trattenere i prezzi più pregiati del suo roster. Le fortune dipenderanno molto dalla coppia Zaza-Berardi (ho sempre considerato il primo, più forte del secondo), se i due girano, si intendono e segnano, il Sassuolo non avrà grossi problemi a mantenere la categoria. Una menzione particolare in questa squadra va a capitan Magnanelli, unico baluardo rimasto della squadra della C2 di tante stagioni fa. Vederlo spesso titolare, fa enormemente piacere.

L’altra sponda di Verona si affida (finalmente…) alla sua bandiera Eugenio Corini. Ottimo regista nel Chievo dei miracoli, e ottimo allenatore. Conosce l’ambiente e non avrà grosse difficoltà a tenere tutto sotto controllo. La squadra in se stessa, non mi fa pensare niente di che. Mi sembra si tratti del solito Chievo, chiuso in difesa (a volte in troppo catenacciaro…) con un po più di estro in attacco rispetto agli anni scorsi. Non penso che farà scintille francamente.

In fondo al barile, vedo le tre neopromosse. Senza offesa, ma personalmente penso che non siano pronte per la categoria. Il Cesena si riaffida Bisoli e sarà squadra ostica per tutti, ma temo fortemente che non abbia la rosa per reggere lo stress tecnico e psicologico della Massima Serie. Idem per l’Empoli, società che stimo enormemente per come affronta le nuove stagioni, per il calcio offerto e per i giocatori (larghissima parte Italiani) che sforna di continuo. Non penso che Mister Sarri sia contento della squadra a disposizione e temo che solo un’annata esplosiva del tandem Tavano-BigMac potrebbe cambiare le sorti.

In Sicilia dopo aver perso il Catania, ci si affida al Palermo del vulcanico e sempre presente presidente Zamparini e del mastino Iachini in panchina. Ottima squadra, e avversario ostico per molte, penso che si giocherà la salvezza fino all’ultimo e alla fine potrebbe pure spuntarla sulle altre. Detto questo, mi ha stupito in negativo il mercato. Pensavo che la società volesse davvero tornare in Serie A per mantenere la massima seria, e non per tentare il miracolo con una squadra non attrezzatissima.

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