Ritorna tacalabala, incredibile! Dopo mesi che, lentamente, stavano prendendo i connotati di un intero anno di letargo (ultimo articolo datato luglio 2016), si ricomincia in grande stile, parlando della squadra peggiore di questa stagione di Serie A: la Delfino Pescara dell’appiedato Sebastiani e del salice piangente Massimo Oddo.
Ebbene si, troppo facile parlare della Juve dei record, di bomber Higuain, o di quanto giocano bene Napoli e Roma, altra cosa sono Benali col 10, Gyomber che sbuccia i palloni e Bruno playmaker in mezzo al campo. E pensare che la stagione non era neanche iniziata malaccio per i ragazzi di Oddo: il gioco c’era, la voglia di stupire nella massima serie era visibile e la caldissima piazza di Pescara era fomentata a mille per vedere Memushaj e company lottare per la salvezza contro le migliore squadre del paese.
La prima scarsa decina di partite fu giocata abbastanza bene dal Pescara, rischiando di vincere in casa con l’Inter, vincendo a tavolino con il Sassuolo e snocciolando prestazioni dignitose e rognose contro squadre ben più blasonate.
E poi? E poi, purtroppo, c’è stato il famoso scotto della Serie A: la squadra piccola dura fin quando non gira male la ruota, da quel momento in poi inizia la caduta libera senza paracadute.
Giusto che all’inizio di una stagione ci sia fomento, passione, voglia di stupire e gioco coraggioso, sono tutte cose che poi dopo un po' passano e scemano con l’arrivare di cinquine e scopone contro squadroni corazzati, infortuni in serie che nemmeno in guerra e arbitraggi mai troppo generosi. Ecco che è successo.
Un umile squadra neopromossa di provincia che prometteva bene ad inizio anno si è calata le braghe e se l’è fatta addosso arrivando spacciata già a metà stagione, con tifosi imbufaliti che bruciano auto in città, un allenatore dalla lacrima facile in panchina e giocatori non così spumeggianti la domenica.
Personalmente ho sempre ammirato molto sia Sebastiani che Oddo. Forse più il secondo del primo, seppur sia stato capitano per tanti anni della seconda squadra di Roma. Squadra a me notoriamente antipatica.
Il presidente anche oggi ha avuto il coraggio e le palle di confermare il Mister che lo ha portato in Serie A per la seconda volta nel giro di pochi anni, e questa è una notizia positiva per tutti. Specialmente per il calcio Italiano, infatti sembra essere finita la tendenza dei presidenti mangia allenatori e solo pochi cretini rimangono sempre con questo stampo lavorativo (leggi: quel demente di Zamparini). In altri tempi, gente come Nicola, Oddo, Donadoni, Martusciello e company sarebbe a casa davanti al camino ormai da mesi e invece no. Perchè? c’è un minimo in più di considerazione degli uomini e meno dei risultati, la Serie B non è il purgatorio per nessuno e rimane sempre un campionato dignitoso ed economicamentevalido per piazze del genere, ma soprattutto ci sono parecchi meno soldi in giro.
Avere un calcio dalle tasche bucate ci ha permesso di vedere molti più giovani giocare la domenica (se Dio vuole ci siamo arrivati) e più allenatori mangiare il panettone.
L’unica cosa preoccupante del discorso dei meno soldi è la tendenza delle piccole e neo promosse a salire in Serie A, fare 20 punti al massimo in una stagione e riaccendere in picchiata verso la cadetteria. La scorsa stagione Frosinone e Carpi, quest’anno Crotone e Pescara. Il prossimo anno, forse il Frosinone di nuovo e la terza che salirà insieme al Verona. Piazze già più esperte di Serie A come Verona e Cagliari ricevono più investimenti e interessi di calciatori e giocatori per salvarsi e basta che ci sia un’altra squadra ambulante nella stessa stagione e il gioco è fatto. Se non cambia presto la distribuzione degli utili e interessi TV della Serie A, le prime tre faranno sempre più facilmente 100 punti o più e le ultime tre 10 invece.
Non vivremo più di favole nel calcio e la magia di vedere stadi di provincia pieni di tifosi alle ultime giornate di campionato con gol al 95 esimo del terzino destro che cambia le sorti di un intero campionato, per la salvezza, la ormai famosa e nostalgica lotta salvezza. Per quello Massimo Oddo va riconfermato, per non darla vinta a chi non crede più nei miracoli, nelle favole. Mancano ancora mesi di campionato, scontri salvezza e la quartultima e quintultima non sembrano corazzate inarrivabili, quindi non piangere Massimo, lotta ancora di più di prima e fai rimanere il Delfino in Serie A.
Già mi immagino la scena: gol al 90esimo di Verre all’ultima partita in casa all’Adriatico di Pescara la squadra si salva miracolosamente e tutti, tifosi Sebastiani Oddo e squadra, a fare il bagno al mare. Ma lo vedete quanto sarebbe bello il calcio con favole del genere?
Soprattutto caro Oddo, cerca di far giocare Bahebeck che è forte e ce l’ho al Fantacalcio e quest’anno sono ultimo….