Domani, domenica 28 Maggio, sul tardo pomeriggio a Roma, che ci crediate o meno, si concluderà una delle più belle storie d’Amore che lo sport ci abbia mai offerto dalla preistoria ad oggi.
Francesco Totti scioglierà il suo legame sportivo con la sua gente e la sua città del cuore. Un onore che pochi possono vantare e una sensazione che pochi tifosi hanno avuto la fortuna di vivere.
Io sono tra i più fortunati in questo senso, in quanto ho vissuto tutto Totti, tutto! Dall’inizio alla fine, tutto d’un fiato: urlando, godendo, esultando, incazzandomi. Come se fossimo stati sempre insieme, in posti diversi, con ruoli diversi: io tifoso e Francesco Totti, il mio capitano.
Ho pensato molto a come questo articolo poteva venire fuori, ed ero timoroso nello scrivere e nel pensare a cosa e come scrivere. A dirla tutta, non volevo neanche scriverlo. Ultimamente il blog è un pò in fase calante con post strampalati ogni morte di Papa, mea culpa, e non volevo neanche scrivere per la pura ragione di Totti che finiva la sua carriera con la Roma. Non si merita di certo il mio contentino.
Ci sono però cose che vanno al di là della ragione, del tempo che uno ha a disposizione, e di come vuole impiegarlo, e quindi da Lunedì che mi ripeto “non scrivo mai sul blog, ma devo scrivere un articolo sul capitano, non me lo perdonerei mai”.
Alla fine, sono stato uno dei pochi a scrivere la mia su Totti, solo dopo che lui stesso abbia veramente svelato il suo futuro con la Roma. Inutile dirvi infatti come abbia odiato ogni aspetto di questa telenovela che va avanti da ormai due stagioni. La cosa che ho odiato di più di tutti è la mancata riconoscenza per un Dio del Calcio, che ha fatto innamorare un popolo intero di lui e della maglia che ha sempre amato e indossato con onore, vanto e valore. Quello è un errore che la società Roma non si perdonerà mai, e non doveva commettere.
Sarebbe stato bellissimo dire a Totti “Francè, dicci tu cosa vuoi fare e noi ti accontenteremo nel possibile”, e sarebbe stato bello rispondere alle domande pressing dei porco-giornalisti con un semplice “Deciderà Totti cosa fare a noi va bene tutto”. Tutto questo non è capitato e Il Capitano è stato mandato in pensione come si fa con i vecchietti scomodi che ci sono in famiglia e che vengono, troppo spesso, confinati in istituti geriatrici.
Ogni tanto si vanno a trovare, due paroline, due feste e due regali, e viva Gesù.
Qui però si parla della Storia, della persona che ha indossato la fascia da capitano per Roma per oltre due decenni, ha segnato più di 600 gol con quella maglia, giocando più di 800 partite. Per darvi un'idea di questi numeri, l’altra volta mentre pensavo a questo triste tramonto del mio Capitano, pensavo: “Cosa ti ricordi di Totti?”. Io mi ricordo tutto.
Io ho avuto l’immensa fortuna di vivere tutto questo romanzo d’amore tra Totti, la Roma e la sua gente. Dal 92 a domani pomeriggio. Andavo all’asilo e Totti esordiva in serie A, ero adolescente in vacanza con i miei a Follonica e Totti segnava contro il Parma e portava lo scudetto a Roma, andavo all’università e Totti incantava in mezza Europa con gol e numeri, sono a Dublino da tre anni e ogni volta che vedo il Capitano entrare in campo mi viene la pelle d’oca. 25 anni dopo, stesse sensazioni. 25 anni di Totti
Sono cose romantiche, difficili da spiegare e facilmente soggette a sfottò e prese di culo. Ma al cuor non si comanda, e Totti ha sempre amato la Roma e la sue gente, e sempre lo farà, questo non può negarlo nessuno. E lo dice un tifoso che ha iniziato ad apprezzare Totti negli ultimi 10 anni forse, e che agli albori della sua carriera era talmente sodo da non capirne e apprezzarne l’infinito talento. Lo vivo come un rimpianto ma come un segno del destino allo stesso tempo.
Totti ci è venuto incontro in questi 25 anni, facendoci innamorare a questo sport, facendoci innamorare di lui, come se si sentisse in dovere di farci amare questo sport e questa maglia.
Potrei scrivere per altri 25 anni di Totti, in quanto ne ho vissuti 25 bellissimi ed indimenticabili. Controllando il pezzo però sembra forse il più strampalato che abbia mai scritto, quindi mi fermo qui e penso che Il Capitano mi perdoni. Chiudo con la frase di Walter Sabatini, uomo che ammiro molto per i suoi pensieri e le sue parole, il quale una volta con poche parole rese molto bene l’idea di chi e cosa sia per Rome e i tifosi della Roma, Francesco Totti
"Totti è intramontabile, è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga”.
Come fu per Cristo, per noi poveri tifosi Romanisti, da lunedì 28 inizierà l’era del Dopo Totti. Grazie Capitano!