Ci risiamo, dopo quasi due mesi di inattività su questo blog (colpa di Natale, Capodanno, spostamenti e impegni vari, e pure tanto Football Manager 2015...) torno a scrivere due righe sul Dio Pallone. Argomento del giorno: in periodo di partite di Coppe Nazionali in giro per l'Europa, mi sono chiesto quanto sia insensata e brutta l'organizzazione della Coppa Italia. Mamma mia ragazzi, roba da matti!

Molte serate, per riempire il mio tempo, mi vado a vedere gli highlights delle partite del momento (il sito okgoals mi da una bella mano in questo senso). E recentemente ho visto diversi goals di partite delle Coppe Nazionali dei maggiori campionati europei: FA Cup, Copa del Rey, Coupe de France e la Pokal in Germania, ed ho potuto notare, seppur vedendo pochi e corti spezzoni di partita, come alcune di queste competizioni siano di un livello d'intrattenimento, organizzativo e democratico sopra la media.

In questo senso, la fa da padrona, la FA Cup. La competizione calcistica più vecchia al Mondo e una delle Coppe più prestigiose a livello Europeo. Senza dubbio la Coppa Nazionale con più appeal e meglio organizzata. Comitato organizzativo è la Football Association (la nostra FIGC), la quale stila un tabellone ai primi di agosto con le iniziali partecipanti al Torneo. Tutte le squadre iscritte alla Football Association, partecipano di diritto alla FA Cup, tutte! Si procede con un sorteggio puro e secco (il sorteggio è il momento topico della competizione, con palline tipo lotto e pub stracolmi di tifosi che ansiosi attendono gli accoppiamenti di coppa), senza teste di serie e urne del cavolo, tutti contro tutti. Partita secca sul campo deciso dal sorteggio, se si arriva pari al 90esimo, si va al 'replay' a campi invertiti, con eventuali supplementari e rigori. Turno dopo turno si aggiungono alla competizione le squadre di rango più alto, fino al famoso 'Terzo Turno' (primi di Gennaio) dove entrano in gioco le squadre di Premier League. Semifinali in campo neutro, finale a Wembley, e dove sennò? 

Tutto magnificamente perfetto, democratico, sensato e volto ad uno spettacolo unico. Il fascino unico che ha questa coppa è dato dal vedere squadroni di Premier capitolare in campacci senza erba di quarta o quinta serie, oppure società di livello amatoriale giocare all'Old Trafford, con i tifosi che si mobilitano in massa per un evento secolare. 

Tutte le coppe dovrebbero essere organizzate così, per dare l'opportunità a tutti i tifosi, giocatori e società di giocarsi le carte alla pari, senza favoritismi e vantaggi vari. In questo modo, pure il lato economico ne risente in maniera importante, con ricavi vari che salgono alle stelle. Ah, una cosa che sanno in pochi, se una squadra del calibro del Torquay Utd va a giocare all'Emirates, l'incasso della partita viene spartito tra le due società. Tempo fa ci fu il Crawley, Conference Inglese, (la nostra serie D) che arrivò fino al quinto turno, pochi passi da quarti e semifinale, e se lo andò a giocare a Manchester, all’Old Trafford. Partita onesta e 1 a 0 per i Red Devils. L’attuale campo di allenamento del Crawley è stato finanziato dai quei soldi là.

In Spagna, la situazione è per certi versi simile alla Coppa Italia. La Copa del Rey, non prevede la partecipazione di tutte le squadre di calcio spagnole ma solo di alcune: squadre di Liga, Segundo Division, solo alcune della Segunda Division B e della Terzera. Il famoso zibaldone antidemocratico. Se una squadra arriva decima in Segundo B la coppa non la gioca,  se arrivi primo in Terzera si, eh si… Partite secche fino al turno nel quale entrano le squadre della Liga, da li’ in poi e tutto 'Anda e Rianda', andata e ritorno, per non dare sgradevoli sorprese, non si sa mai via. Finale secca in campo neutro. Non mi ricordo di sorprese eclatanti in questa coppa, ma solo di finali Real-Barca o Barca-Real. La competizione, lo fa capire il nome, è sempre stato un trofeo con connotati chiaramente storici. La consegnano i Reali in persona nello Stadio della Finale, ed era la competizione preferita del dittatore Francisco Franco negli anni ’40 e ’50, il quale ne cambiò pure il nome in Copa de Su Excelencia El Generalísimo, olè!

Francia, altra nazione in Europa ad avere due coppe nazionali, una organizzata dalla FFF (la nostra FIGC) e una dalla Lega (i nostri Lotito e Galliani, si si, proprio loro). L’Inghilterra è l’altra con League Cup e FA Cup. La Coupé de France è organizzata, se Dio vuole, sulla falsa riga della FA Cup. Tutte le squadre iscritte alla FFF, incluse le società che hanno luogo nelle Colonie DOM (tutte le isolette di territorio francese considerate come veri e propri dipartimenti di terra francese), si giocano la Coppa in turni secchi, con il replay che si gioca se l’andata finisce pari. Non ci sono mai i supplementari ma solo i rigori in caso di parità ulteriore, ganzo!. Finale allo Stade de France, quello della nazionale di Calcio e di Rugby. 

Che ci vuole? Niente! Un’organizzazione semplice, democratica e equa, che non riscuote appeal solo perché tolte 6-7 squadre, le altre sono di livello un po basso e non possono competere con PSG, OL, OM e compagnia cantante. Due anni fa l’US Quevilly (serie C, 20 mila abitanti) si giocò la finale contro l’OL (Lisandro Lopez, Gomis, Lloris & c.) e la perse per 1 a 0, lo stadio era colorato per più di metà dal colore giallo dei tifosi dell’USQ, questa è la vera essenza delle Coppe Nazionali. Noi ci teniamo le sparatorie e le invasioni degli ultras.

Altra storia ancora è la Pokal in Germania. Una storia molto complicata a dirla tutta. Bundesliga e Zweiteliga giocano la Coppa ogni anno di diritto, insieme ad alcune squadre della Terza serie. Per il quadro delle squadre Amatoriali, vengono composti dei gironi a base regionale e le migliori compagini di questi raggrupamenti vanno a giocare la Coppa l’anno dopo. Come se da noi il Borgo a Buggiano vincesse la Coppa Toscana quest’anno e il prossimo anno va a giocare insieme alle squadre di D la vera Coppa Italia. La finale si gioca all' Olympiastadion di Berlino e i turni sono secchi, solo andata e ci sono supplementari e rigori. Non un granchè francamente e infatti ultimamente le finali sono state quasi tutte Borussia-Bayern. Un movimento calcistico all’avanguardia come quello tedesco, potrebbe e dovrebbe fare molto di più.

Eccoci finalmente alla tanto scomoda e odiata Coppetta Italia. Prima cosa, unica Coppa Nazionale con sponsor perché non c'è un soldo per farne due, infatti la competizione da un po di anni a questa parte si chiama Tim Cup. Anche le altre hanno sponsor, ma non tale da cambiarne il nome. La organizza la FIGC ma non tutte le Squadre partecipano, sono A, B, Lega Pro e D. I non dilettanti chi se ne frega. Il tabellone è ad entrata graduale delle squadre e dei vari livelli, ma la grossa perla che mi da Wikipedia è questa 'Negli ottavi di finale le squadre teste di serie (squadre di A che disputano le coppe europee) giocheranno in casa. E le semifinali sono andata e ritorno' chissà mai che il Novara passi con il Milan nello scontro unico. Un Torneo vecchio, brutto, che avvantaggia solo le grandi squadre, senza appeal alcuno e con un esito molte volte scontato. L’unico brivido può venire se ci sono scontri di vertice a partita secca, prima delle semifinali, come Roma-Juventus l’anno scorso, ottima partita tra le altre cose.

La FIGC dovrebbe seriamente pensare a riformare tutta la Coppa con un impianto più radicato nelle regione e nei livelli dilettantistici del Calcio Italiano. Immaginate: grande tabellone, regione per regione di tutte le squadre che serie dopo serie (dalla Terza Categoria all’Eccellenza) si scontrano tra di loro in partite secche prima dell’inizio dei campionati. Queste partite potrebbero sostituire benissimo le amichevoli estive o le patetiche Coppe Regionali dei Dilettanti che servono a poco e niente. Da li' il tabellone si riduce a un minor numero di squadre che affrontano prima Serie D, Lega PRO, Serie B e Serie A con sorteggio puro e equo tra le contendenti. Incassi spartiti a metà, regola del replay, dei supplementari e rigori, finale in campo neutro e copertura televisiva di tutte le partite. Eccoci, e che ce vò! 

Sarebbe più equo, snello, simpatico, trasparente ed entusiasmante un torneo che sta diventando solo un peso da portare dietro per molte, troppe società. La FIGC farebbe soldi con incassi, la Tim pagherebbe molto di più, le Tv si mangerebbero tra di loro per poter coprire la competizione (mamma mia che pena la Rai…). Inoltre, si scoverebbero giovani interessanti, favole calcistiche e società sconosciute, gli arbitri di Regione avrebbero l’opportunità di crescere ancora e misurarsi con altre partite. Insomma, sarebbe la panacea di un male radicato da anni nel nostro Calcio Nazionale, e non avrebbe costi ingenti per la FIGC di Tavecchio e Lotito. Che continua a pagare comunque arbitri e costi di gestione per le Coppette Regionali dei Dilettanti.

Ma tanto si sa, come avevo scritto all’inizio di questa avventura di Taca la Bala, il problema è lassù, dove si decide si mangia e si bivacca e dove lo si vuole continuare a fare. Tempo fa a Sky intervistarono Abodi, Presidente della Serie B, un campionato che ha visto un aumento dell’interesse e dell’appeal spaventoso negli ultimi anni. Abodi, in Serie B, ha introdotto: salary cap per tutte le società, partite nel periodo natalizio come in Inghilterra e ha attirato la copertura Sky per tutto il campionato. Mentre lo intervistavano a Sky, ha snocciolato un paio di sue nuove idee per la B (età media bassa e numero di giocatori Italiani in campo obbligatori, tanto per dare un esempio) e alla domanda ‘Quando vedremo Abodi in Serie A?’ ha risposto ‘Sono contento di proporre queste cose per la B, e sono contento di poter lavorare per la B. Mi candidai per la A, in pochi mi votarono per preferire Abete, Tavecchio & c. Il Calcio Italiano è un po così... ’. Un pò troppo così.

 

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