Poche cose sono belle e gustose come vedere la propria Squadra del Cuore giocare partite di Champions League. Ve lo dice uno che ha visto 10 anni di Cesaroni e RIS, e si è ritrovato a sentire il jingle più bello del Mondo del Calcio, provando i brividi a vedere il telone grigio con le stelle muoversi dietro le facce dei suoi beniamini. Sono sensazioni belle e fanno capire cosa sia il Calcio e cosa sia la Champions League, e pure cosa voglia dire essere Tifosi.
Sfidarsi con i migliori dovrebbe essere (secondo me) l’aspirazione di vita di ognuno di noi, e la continua insoddisfazione personale deve essere la molla che ci porta a sacrifici e sorrisi nel corso del tempo. Il sale della vita. Tutto questo, in ambito Calcistico, è meravigliosamente rappresentato dalla Champions League. Le miglior squadre si scontrano l’una con l’altra in un torneo affascinate e con risonanza Mondiale, spesso il migliore vince, e le squadre partecipanti sono sempre alla ricerca di migliori prestazioni di anno in anno.
Stupida logica, ma quest’anno da tifoso, seguo la Coppa con grande interesse e già mi sono fatto un’idea delle Squadre più attrezzate, motivate e quotate per fare un buon torneo. Probabile che le sbagli tutte, ma le mie, sono impressioni di petto, di aria e che seguono quello che mi dice il campo e quello che vedo alla Televisione.
In Italia, dopo anni, siamo messi bene, molto bene direi, ma non voglio fare troppo il gufo. La Juventus ha (di nuovo) un girone facile ed abbordabile, che però rischia di complicarsi per l’atteggiamento che ha in trasferta e per gli ambienti che trovare fuori dal Bel Paese. Una cosa infatti che insegna la Champions, è che si gioca per vincere in Europa e avere il braccino porta da poche parti. A casa per la precisione. La Juventus deve affrontare ogni partita di Champions come se fosse la partita della morte (non lo ha ancora fatto e non so quale siano le intenzioni), e dimostrare di poter riscattare un ultima stagione Europea disastrosa. Se farà così, per doti tecniche, storia e ragioni ambientali, la squadra di Allegri diventa un outsider di tutto rispetto.
La Roma sta stupendo tanti espertoni del Calcio Europeo (pure molti gufi del Calcio Italiano) e sta sfornando ottime prestazioni, in un girone proibitivo. La bravura della Roma è di essersi fatta rispettare e aver reso proibitivo il girone alle altre squadre, questo rende ottimisti tifosi e squadra. Vediamo come va però, ora si incontra Guardiola due volte e poi si va in Russia. La Roma deve rimanere calma e giocare come sa senza sognare e senza fantasticare di fare chissà cosa. La qualificazione può arrivare ma si gioca su tutte e 6 le partite e non solo sue 2. Occhio!
Messa benissimo è la Germania. Bayern e Borussia sono squadroni formidabili che possono davvero puntare alla Finale di Berlino. Guardiola ha la squadra che voleva (lui chiede e glielo comprano) e fa veramente paura anche solo a leggere i nomi. Troverà difficoltà se trova un altro top club nei turni eliminatori, perché il gioco di Pep può essere arma a doppio taglio nel doppio scontro e contro squadre ben attrezzate (vedi le 4 pere prese l’anno scorso). Benissimo il Borussia, classico esempio di come si debba fare calcio a grandi livelli senza spendere chissà cosa. La squadra è ottima, l’impianto di gioco è perfettamente tedesco e l’allenatore è un genio umano. Tutto si baserà su infortuni, e su una rosa non lunghissima dietro e nel mezzo. Davanti ce n’è per tutti e col ritorno di Kagawa (vedrete…) e l’ingaggio di Super Ciro Immobile, si toccano livelli di tecnica, fantasia e efficienza realizzativa, altissimi.
Bene pure in Spagna, anche se ci sono meno ottimismi e sorrisi. Real che ha fatto un po di confusione nel mercato e che ha dato a Carletto una bella gatta da pelare. Senza Xabi Alonso e Angel Di Maria, nel mezzo si farà fatica, molta fatica. Erano i barometri di una squadra quasi perfetta, e che poteva davvero fare la doppietta di Champions in due anni. Ho paura che l’All Star Team Ronaldo-James-Bale-Benzema non sia sufficiente quest’anno. Da tutt’altra parte, non vedo benissimo il Barca di Luis ‘Lucho’ Enrique. Sono un grande estimatore del Mister e penso che meriterebbe più di quello che ha raccolto. Penso pure che questo sia un anno transitorio del Barca, e che molti giocatori siano da cambiare, cercando di rifondare quel sistema di gioco che ha fatto del Barcellona, uno splendore calcistico. Passerà il turno ma poi sarà dura.
‘Desculpame Cholo, mi sono dimenticato di te. Complimenti per la Stagione scorsa, un vero e proprio miracolo sportivo. Tutto merito tuo e della tua mentalità da guerriero mai domo. Quest’anno, senza offesa, il mercato ti ha indebolito (più i debiti del club che il mercato, a dirla tutta) e sarà dura ripetersi. Hai la fortuna di avere un girone abbordabile, e una squadra più esperta di altre per giocare a questi livelli. Sono sicuro che ti divertirai anche quest’anno'
Chelsea, City, Gunners e Liverpool rappresentano l’Inghilterra nell’Europa che conta. Mourinho (che secondo me dominerà la Premier, se non lo sta già facendo) conta su un ottima squadra, difficile da battere e con la giusta mentalità per la Champions. Sarà uno dei pretendenti alla Coppa, inutile dirlo, e penso che abbia qualcosa in più delle altre squadre. Non tanto dal punto di vista tecnico,
Il City di Pellegrini è una signora squadra che però sembra faticare ad alti livelli. Questa frase non è retorica ma statistica, e nelle ultime stagioni i tifosi dei Citizens hanno dovuto sorbire più delusioni che momenti di gioia in Europa. Ragione e motivo da ricercare in una squadra che forse è più adatta al campionato come formula di torneo che alla Coppa, e spesso ha dovuto confrontarsi con top team nel girone di qualificazione o negli ottavi, il che ha reso il cammino tortuoso e difficile per Kompany & c.
Arsenal e Liverpool non mi sembrano ancora pronte per il salto tra le primissime in Europa. Wenger ha fatto un ottimo mercato, portando Sanchez e Welbeck e dimenticandosi che al giuoco del calcio si attacca si, ma si deve difendere anche. La mancanza di personalità e solidità all’Arsenal mancherà sempre se non torna ad avere gente con le palle quadrate dal centrocampo in giu. Questo rappresenta un tallone d’Achille grandissimo in un gioco di squadra come il calcio, e mi stupisco come una persona intelligente e capace come Wenger, non dia peso a tutto ciò.
Magnifico rivedere la Champions ad Anfield, meno belo vederci Balotelli (mio personale parere) e ancora meno bello vedere un’ottima squadra essere totalmente rivoluzionata in estate, senza un apparente motivo (soldi? talento? futuro? che?). Stimo Rodgers, e penso che abbia fatto già un ottimo lavoro al Liverpool, ma se continua di questo passo con mille acquisti , stile Preziosi al Genoa, non va da nessuna parte. La stagione scorsa aveva sfiorato il titolo in Inghilterra con un gioco veloce e strabiliante e una squadra che girava a meraviglia, e quest’anno ha voluto cambiare terzini, mediano, punte mezzepunte. Sarei curioso di sapere qual'è stato il destino di magazziniere e donna delle pulizie a Anfield, non si sa mai.
Molte chance di un arrivo tra le prime quattro, le do al PSG. Inutile sottolineare le caratteristiche della Squadra di Blanc, forte e completa in ogni reparto. La differenza la fa una consapevolezza nei propri mezzi maggiore rispetto alle scorse stagioni e un’amalgama più solida e densa, che penso porterà grosse soddisfazioni in Europa. Già col Barca si è visto, andare a vincere a Parigi sarà durissima per tutti. D’altronde, da quelle parti si dice, Ici c’Est Paris
Non mi permetterei mai di parlare solo dei Top Teams, anche perché, per me la Champions è bella da vedere per scorgere e scoprire quelle piccole squadre di cui sempre troppo poco si parla e si racconta. Con tutto il dispiacere per il Napoli, sono contentissimo di vedere l’Athletic de Bilbao nella massima competizione Europea. Squadra, tifosi e mentalità che mi rimarranno sempre simpatici. Come lo sono per il Malmö, città che collega Svezia a Danimarca, e che sembra in estasi nelle notti di Champions. Idem per Maribor (sorpresona!) e Ludogorets che iniziano ad affacciarsi con continuità nelle competizioni Europee. Infine occhio allo Zenit di Andrè, che tra un girone facile e una buona squadra potrebbe arrivare dove Lucianone Spelletti non era riuscito.